Con il termine Big Data, o mega-dati, si indica una raccolta di dati estesa in termini di volume, velocità e varietà. Tutto ciò richiede tecnologie e metodi analitici specifici per estrarre le informazioni di cui le aziende hanno bisogno.
Perché i dati sono importanti per le imprese e in che modo possono migliorarne la competitività?
Oggigiorno i dati sono il vero e proprio carburante della Digital Transformation, ossia quel processo che porta a digitalizzare le informazioni in tutti gli aspetti della società umana. Per le aziende ciò aiuta a guardare al futuro e trovare, dentro una mole di dati, il valore aggiunto per essere sempre più competitivi sul mercato. Il dato è quindi in sé un elemento grezzo che le aziende devono elaborare per trasformarli in informazioni utili al proprio business, il che significa aumentare l’efficienza e l’efficacia delle proprie azioni commerciali.
Le aziende italiane come si comportano?
In Italia al momento le aziende sono più propense ad investire, dal punto di vista tecnologico, nei sistemi di business intelligence tradizionali. Contestualmente abbiamo una crescita delle tecnologie orientate ai big data: software di gestione, software di analisi e strumenti in grado di gestire dati che provengono dal mondo social o IoT.
Che approccio tecnologico stanno scegliendo le aziende?
Non esiste una vera e propria struttura, o meglio un’unica struttura, che accompagni i clienti nel trasformare un dato in un’informazione di valore. Quello che si è potuto notare è che l’utente tende sempre di più ad approcciarsi alla tecnologia “cloud” come contenitore di informazioni, adottando però due strategie: trasportando tutto su cloud o scegliendo una modalità ibrida per cui si classifica ciò che può andare nel cloud e cosa lasciare nei data center. I clienti dunque vogliono qualcosa che permetta loro una certa flessibilità nel poter cambiare durante il loro percorso la modalità di gestire i dati e l’utilizzo degli stessi. Un altro aspetto importante è l’uso degli analytics che comporta nuove modalità di analisi, volumi di dati in crescita e la possibilità di averli in formati diversi con un’interazione molto più veloce rispetto al passato.
Come gestire i Big Data e che vantaggi porta?
Gestire i Big Data è prima di tutto chiarire all’interno delle aziende quali dati arrivano e vengono raccolti dall’ azienda e che informazioni si vogliono ottenere. È un’operazione di ingegneria delle informazioni che attraverso una piattaforma software consente di: accedere ai dati, eliminare le ridondanze ed i dati inutili, creare delle categorie e sottocategorie per sfruttare a pieno la base dati presente in azienda. I grandi vantaggi che portano i Big Data sono sicuramente la qualità dei dati, attraverso i quali otteniamo informazioni più solide e maggiore facilità di lettura, l’univocità dei dati e la loro tracciabilità dall’origine fin dentro i vari livelli del Big Data. Ultimo vantaggio ma di importanza strategica è la possibilità di attuare un disegno in ottica cloud del proprio sistema informativo o in alternativa di Hybrid Cloud. I Big Data rientrano in quelle soluzioni tecnologiche che aiutano le imprese a gestire grandi volumi di dati e dove l’approccio tradizionale è un freno all’ efficienza del business.
E con il GDPR come siamo messi?
I Big Data aiutano le aziende a strutturarsi verso il concetto di gestione dei dati e informazioni a cui il regolamento GDPR si ispira: la gestione ordinata e univoca dei dati, la tracciabilità e specialmente la modifica delle informazioni a causa delle possibili aggregazioni dei dati. Quest’ultimo fattore può comportare informazioni così dette “rilevanti” che devono essere protette e certificate a livello di consenso per riuscire a gestirle esternamente.